Gilbert Keith Chesterton
Il marinaio
Da Il cavaliere pazzo e altre poesie
Traduzione di Giulio Mainardi.
Tutti i diritti riservati.
Metro. Quartine di endecasillabi acefali. Rime: XAYA.
THE MARINER
The violet scent is sacred
Like dreams of angels bright;
The hawthorn smells of passion
Told in a moonless night.
But the smell is in my nostrils,
Through blossoms red or gold,
Of my own green flower unfading,
A bitter smell and bold.
The lily smells of pardon,
The rose of mirth; but mine
Smells shrewd of death and honour,
And the doom of Adam’s line.
The heavy scent of wine-shops
Floats as I pass them by,
But never a cup I quaff from,
And never a house have I.
Till dropped down forty fathoms,
I lie eternally;
And drink from God’s own goblet
The green wine of the sea.
IL MARINAIO
L’aroma violetto è sacrosanto
qual d’angeli in sogno luci alcune;
il prunalbo odora di passione
proferita nella notte illune.
Ma il profumo sta nelle mie nari,
negli sbocci rossi e d’oro a sera,
del mio fiore verde imperituro,
un’amara fragranza, e fiera.
Il giglio profuma di perdono,
di gioia la rosa; ma il mio ramo
aspro aulisce di morte ed onore,
e del fato dei figli d’Adamo.
Delle vinerie il grave olezzo
fluttua mentr’io stolle a sorpassare,
però mai io trinco da una coppa,
e mai ho una casa ove tornare.
Finché sotto di quaranta braccia
non giaccio a riposo ognor supino;
e dal calice stesso di Dio
bevo del gran mare il verde vino.